Il libro: “La via Francigena e l’idea di crociata. Valle Caudina, tappa del pellegrinaggio”, ci introduce in modo autorevole alla storia della via Francigena nel territorio del Taburno, dando un quadro storico sul motivo che spingeva i pellegrini a fare tale viaggio, al modo in cui essi vivevano quest’esperienza e sulle traccie lasciate sul nostro territorio. Il libro è interamente consutabile on line grazie alla disponibilità degli autori.
Breve sintesi introduttiva: Da Roma parte il tratto di strada detto Francigena del Sud, che non è meno importante in quanto conduce ai porti di Puglia, dove vi sono gli imbarchi per la Terra Santa, sia via mare che, più sovente, raccordandosi con la Via Egnazia nell’odierna Albania e quindi raggiungendo Gerusalemme passando per Costantinopoli, Nicea, Konya, Aleppo, Tripoli e Acri. C’è poi la variante che percorre la direttrice di Roma… fino Capua. Da Capua si prosegue poi per Benevento: questo percorso costituisce il principale oggetto del presente scritto, che comunque andava contestualizzato nel più ampio tracciato della Francigena. Da Capua, capitale di un Ducato prima longobardo e poi Normanno, vi sono due tracciati che portano a Benevento. La città, capitale del Ducato longobardo, che detiene le reliquie del corpo dell’apostolo Bartolomeo e che inoltre costituisce il punto di partenza della strada micaelica per il monte Sant’Angelo sul Gargano in quanto capitale del ducato Longobardo. Le due direttrici sono: uno il percorso principale che utilizza il tracciato dell’antica via Appia attraverso la Valle Caudina, l’altro che segue il letto del fiume Volturno attraverso la valle Telesina.