Montesarchio, uno dei centri commerciali a forte densità abitativa dell’intera Valle Caudina, è ubicato alle pendici del Monte Taburno. Alcuni ritrovamenti archeologici attestano la presenza di insediamenti umani sin dalla preistoria. Il paese è diviso in due nuclei urbani: il più antico è dominato dal Castello medioevale ed è costituito da due borgate Latovetere, di origini longobarde, e Latonuovo, di origini normanne. Il nucleo più moderno, invece, si estende lungo la Via Appia che mette in comunicazione la provincia di Benevento con quella di Caserta. Di origini antiche, si identifica, secondo alcuni studiosi, nella sannitica “Caudium”, fortificata poi dai Romani a guardia della via Appia che, nel 268 a.C., aveva raggiunto Benevento. Passaggio obbligato per i traffici commerciali e per gli spostamenti delle legioni romane allorché, attraverso la via Appia, Roma veniva congiunta a Benevento. Le prime notizie storiche documentali di Montesarchio risalgono al XII secolo quando era proprietà del normanno Umfredo, poi gli Svevi ne fecero dono a Giacomo d’Aquino per passare fino alla metà del XV secolo alla casata dei Della Leonessa. Per volontà di Re Ferdinando II di Borbone il Castello e la Torre diventarono una delle più dure prigioni del Regno di Napoli in cui furono rinchiusi i patrioti Carlo Poerio, Nicola Nisco e Michele Pironti. Dal 1861 Montesarchio fa parte della Provincia di Benevento. Oltre al Castello e alla Torre, degni di una visita sono la Chiesa dell’Annunziata, la Chiesa e il Convento di San Francesco, la Chiesa della Purità, San Pio e San Leone, l’Abbazia di San Nicola e la Chiesa e il Convento di Santa Maria delle Grazie.
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