Situato ai piedi della catena appenninica del Taburno-Camposauro, Frasso Telesino trae la sua origine nel periodo normanno, anche se ritrovamenti archeologici attesterebbero la presenza di un insediamento urbano già in epoca sannita. I primi documenti certi che testimoniano l’esistenza dell’abitato risalgono al 956, allorché è citato per la prima volta nella donazione della Chiesa del Santissimo Salvatore alla Badia di San Modesto di Benevento, ad opera del duca Pandolfo IV. Il nucleo abitativo risale al Medioevo; nel 1360 il paese fu acquistato da Diego della Ratta, poi ceduto ai Coppola e, in seguito, ai Duchi Acquaviva. Fu possedimento dei Gambacorta, degli Orsini e degli Spinelli che lo ebbero fino all’abolizione dei diritti feudali. Con l’Unita d’Italia, fu aggregato dapprima alla provincia di Caserta per entrare, nel 1863, a far parte di quella di Benevento. A Frasso Telesino meritano una visita, oltre al centro storico, la Chiesa della Madonna del Campanile, la Chiesa di Santa Giuliana e la Chiesa rupestre di San Michele Arcangelo su Monte Sant’Angelo.
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