La carcara
Fornace, simile ad un nuraghe sardo, costruito in pietra con un’apertura abbastanza grande, all’interno della quale venivano depositate nella base grosse pietre, che, grazie all’elevata temperatura, si trasformavano in calce grezza. L’arte di cuocere le pietre è stata talmente importante per il territorio di Bucciano tanto da influenzarne la toponomastica: via Carcara nei pressi del cimitero (si racconta che doveva esserci una grande fornace) e zona Carcarella (così nominata perché c’era una piccola carcara). Sono visibili resti di una carcara anche nei pressi del Santuario del Monte Taburno (all’altezza del rettilineo subito la prima curva).